Metodi geofisici

La geofisica applicata alla ricerca di ordigni bellici utilizza due metodi geofisici principali:

  • la prospezione magnetica;
  • l’elettromagnetismo.

Queste due tecniche possono essere utilizzate da sole o abbinate a seconda delle esigenze specifiche di ogni missione.

Il tipo di terreno da diagnosticare e il suo contesto, la profondità di indagine desiderata, il tipo di munizioni che si possono trovare rappresentano i criteri principali nella scelta della metodologia più adatta per ciascuno dei nostri clienti.

La prospezione magnetica:

Il campo magnetico terrestre può essere assimilato a quello creato da un grandissimo magnete, il 90% del quale può essere attribuito a un dipolo al centro della terra.

La survey magnetometrica ha come obiettivo la ricerca di anomalie del campo magnetico terrestre create dalla presenza di oggetti ferromagnetici nel sottosuolo.

Il metodo geofisico di prospezione magnetica si basa sulla misura delle componenti del campo magnetico terrestre e delle variazioni causate localmente dagli elementi geologici o antropici del suolo e del sottosuolo.

I fattori che influenzano le risposte magnetiche dei diversi corpi sono:

  • Geometria del corpo
  • La direzione del campo terrestre (inclinazione, declinazione)
  • Direzione di polarizzazione (o magnetizzazione) del corpo
  • Orientamento del corpo

Vengono utilizzati due diversi tipi di sensori:

 

Il metodo elettromagnetico:

La propagazione delle onde elettromagnetiche e le proprietà del campo elettromagnetico sono utilizzate nella geofisica applicata per mappare oggetti ferromagnetici e non presenti nel sottosuolo e che potrebbero risultare essere ordigni inesplosi.

In questo settore vengono utilizzate due diverse applicazioni dell’elettromagnetismo:

  • TDEM (Time Domain ElectroMagnetic);
  • GPR (Ground Penetrating Radar).

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